Corso di estetica della musica a.s.2011 Prof.Andrea Clemente Potami

giovedì 2 giugno 2011

BARTOK

Bartòk nacque nel 1881 in quello che allora era l'Impero Austro-Ungarico, venne, sin da piccolo educato alla musica, dapprima dalla madre, che gli insegnò i rudimenti del pianoforte, in seguito da un maestro che lo inizò a composizione. Studiò poi pianoforte e composizione all'Accademia Reale della Musica di Budapest, dove incontrò Zoltàn Kodàly e insieme raccolsero musica popolare della regione(dal 1907). Precedentemente, l'idea che Bartók aveva della musica popolare ungherese derivava dalle melodie gitane che potevano essere ascoltate nei lavori di Franz Liszt, e ne usava di simili per comporre egli stesso(Kossuth- poema sinfonico).

Ottenne il posto di professore di pianoforte all'Accademia Reale, il che gli lasciò più tempo per raccogliere altre canzoni popolari, soprattutto in Transilvania, poichè ne rimase sempre più interessato. Percorse in lungo e in largo le campagne ungheresi, rumene, slovacche e bulgare(si spinse fino in Turchia e Africa settentrionale), sempre accompagnato dall'indispensabile anche se ingombrante fonografo. Tale strumento tecnico permetteva una raccolta dei canti non deformata dalle abitudini “colte” dello studioso; queste registrazioni effettuate “sul campo” venivano poi trascritte con calma da Bartòk nel proprio studio, in modo da rendere possibile un lavoro analitico e comparativo.

Il suo accostarsi a musiche di classi “inferiori” venne però considerato estremamente sovversivo, oltre che degradante per un grande pianista quale egli era. La carriera concertistica di Bartók non riuscì perciò mai a ricevere onorificenze, nemmeno in campo esclusivamente compositivo, come pianista-compositore.

Nel 1907 compose le Tre canzoni popolari del distretto di Cisk, due semplici melodie ascoltate da un pastore che suonava un flauto primitivo. Qui si dimostra la tenacia di Bartók che nonostante gli insuccessi continua a cercare un connubio tra la musica popolare e le sale da concerto nello stile pianistico, anche con le Nenie Op.9 e le Burlesche Op.8c.

Con Bartók non si esplora il delicato mondo timbrico-impressionista di Ravel e Debussy affidato al tocco dei martelletti ma si guarda piuttosto avanti alla percussività che troveremo nell'Allegro Barbaro del 1911.

L'avvicinamento alla musica popolare di Bartók (su esempio di Franz Liszt) è stato compiuto in maniera scientifica, influenzando in maniera metodica il suo stile, ricco di richiami alla musica popolare di molti popoli dell'area europea orientale e medio-orientale (uso di scale pentatonica e modale) ma contemporaneamente aggiornato anche sulle innovazioni ritmiche e armoniche portate dai contemporanei come Igor Stravinskij.

Nel 1911, Bartók scrisse quella che sarebbe stata la sua unica opera, Il castello del principe Barbablù, dedicata a sua moglie, Márta, ancora ricca di influenze stilistiche derivanti da Strauss e Debussy. Con questa composizione partecipò a un concorso indetto dalla Commissione Ungherese per le Belle Arti, ma questi dissero che era insuonabile, e la respinsero.

Le sue composizioni sino alla fine della prima guerra mondiale sono caratterizzate da una ritmica non convenzionale, percussiva e “barbara”(ad esempio l'Allegro barbaro e la Suite op.14 per pianoforte). Nel dopoguerra Bartòk completò la sua assimilazione tanto della musica etnica quanto dell'Espressionismo viennese; il culmine della congiunzione tra ritmica percussiva di matrice popolare ed atmosfere espressioniste è il balletto Il mandarino meraviglioso(1919), che suscitò scandalo per l'esplicito erotismo del suo soggetto e non fu rappresentato che nel 1925.

Dal 1926 anche Bartòk si avvicinò al Neoclassicismo, sia pure in modo molto personale: di esso acccolse solo l'attenzione ai valori formali, facendo diventare le sue musiche sempre più solide e razionali. Dal punto di vista armonico, lo studio della musica popolare gli fornì molti sistemi di riferimento alternativi alla tonalità, a ciò si aggiungono il cromatismo e una raffinatissima ricerca timbrica.

Nei tardi anni '30 Bartòk recuperò sia un tematismo di tipo più tradizionale, sia addirittura le stesse funzioni armoniche di natura tonale, mentre nel contempo si placò la carica vitalistica quasi febbrile dei suoi ritmi.

Morì nel 1945, negli Stati Uniti.



L'interesse che Bartòk manifesta per la musica folklorica non è una superficiale ripresa di melodie popolari comuni e non nasce dal bisogno di trovare nuovi modi per esprimersi e,quindi, arricchire la musica colta(come una specie di stimolo, motivo ispiratorio). In qual caso, infatti, i temi folklorici sarebbero rimasti delle mere citazioni nella musica, ne sarebbero rimasti estranei; o sarebbero stati rielaborati, perdendo tutte le loro qualità originali.

Bartòk, invece, si rivolge alla musica folklorica per una comunanza d'intenti: egli vi scorge quelle qualità che lui stesso sta cercando, delle caratteristicha armoniche, melodiche e ritmiche che non obbediscono alle regole della musica classica occidentale. La melodia, per esempio, si è evoluta su principi completamente diversi da quelli del sistema tonale(sistema modale, scale pentatoniche, esatonali e ottatoniche), l'armonia non obbedisce ai diversi tipi di cadenza(schemi: dopo tonica=dominante), e anche il ritmo segue solo raramente le formule fissate dalla musica occidentale. Inoltre è attratto dalla costruzione molto libera del discorso musicale, simile a quella della tecnica delle variazioni.-ciò che gli pareva libero, asimmetrico o addirittura caotico.


Il folklore era sempre esistito senza che mai qualcuno ne avesse preso coscienza quanto Bartok, era l'ora della ricerca per rompere le regole. Prima i materiali popolari erano quasi sempre estrappolati dal loro contesto di origine e inseriti in strutture ritmico-armoniche tipicamente colte. Per di più, non si trattava quasi mai di musiche genuinamente popolari o contadine, ma di musiche popolaresche, raccolte ad orecchio e senza alcuna accuratezza scientifica.


6 Danze popolari rumene:

Jocul cu bâta (or Joc cu bâtă) - Il Gioco con il bastone

http://www.youtube.com/watch?v=XjajC4wyVQo

Brâul - La cintura

http://www.youtube.com/watch?v=GFU4knjZH4E&feature=related

Pe Loc - Sul Posto

http://www.youtube.com/watch?v=iDmd5ttSbVA

Buciumeana - La danza del corno

http://www.youtube.com/watch?v=2PpMCPMb71A&feature=related

Poarga Românească - Polka romena

http://www.youtube.com/watch?v=cm_PznW-93A&feature=related

Mărunţel - Danze veloce

http://www.youtube.com/watch?v=NuL2a-UFfgQ&feature=related


Il mandarino meraviglioso:
Pantomima: Tre furfanti obbligano una ragazza a sedurre e portare alla loro "tana" i passanti, perchè loro possano derubarli e ucciderli. Tutto fila liscio, finchè la ragazza non seduce un mandarino(cinese), che, nonostante i ladri cerchino di ucciderlo in vari modi, non morirà fino a quando non avrà soddisfatto la sua passione per la ragazza.

-Tentativi di omicidio e danza finale della ragazza col mandarino, in seguito alla quale egli muore:

http://www.youtube.com/watch?v=4huxIdjfnt4&feature=related

-versione più realistica, ma più scandalosa:

http://www.youtube.com/watch?v=T9m1Ysa2Zfs

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