Corso di estetica della musica a.s.2011 Prof.Andrea Clemente Potami

domenica 22 maggio 2011

STRAVINSKIJ




(Lomonos,17 giugno 1882-New York, 6 aprile 1971)

A vent'anni Igor Stravinskij conosce Rimsky-Korsakov che lo sconsiglia di entrare al conservatorio di Pietroburgo e diventa il suo maestro.
Nel 1905 termina l'università e sposa la figlia del suo maestro.
Nel 1909 incontra Sergej Diaghilev, che a Parigi è protettore e mecenate di alcuni artisti ed è impresario di una compagnia di balletti russi.

PERIODIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE MUSICALE DI STRAVINSKIJ

  • Quando viene notato da Diaghilev inizia il periodo che kla critica chiama PERIODO RUSSO poichè in esso l'autore ripensa in modo personale la musica del floklore russo. Questa è la fase della sua produzione destinata ai balletti russi che Diaghilev allestiva a Parigi come l'oiseau de feu, Petrouschka, le sacre du printemps. In essi Stravinskij crea un linguaggio sonoro totalmente inedito basato quasi sempre su scale modali (prese dal folklore russo) e non più tonali, su una vivacità ritmica i cui accenti si dissociano nettamente dalla scansione metrica.
  • Durante la Prima Guerra Mondiale, Stravinskij va a vivere in Svizzera dove resta fino al 1920. Lì compose alcuni lavori di teatro da camera (Renard, l'histoire du soldat, les noces). Il periodo svizzero di stravinskij è detto PERIODO CUBISTA. Il periodo cubista è caratterizzato da un'estrema asciuttezza dell'organico strumentale, dalla scissione tra i diversi elementi che costituiscono lo spettacolo. Questa separazione dei parametri genera un totale "straniamento" nella percezione dell'ascoltatore, costretto a rinunciare ad ogno pretesa di immedesimazione nella vicenda e a guardara invece da vari opunti di vista contemporaneamente.
  • Nel 1920 con il balletto "Pulcinella" si fa iniziare il PERIODO NEOCLASSICO in cui il compositore russo si appropria di alcuni tratti stilistici e formali della musica antica, soprattutto di quella barocca. Nel periodo neoclassico Stravinskij abbandona la tradizione russa e pone alla base del processo di scrittura forme o materiali attinti dal passato. Riprendendo pagine, temi o atteggiamenti stilistici del passato stravinskij abbandona le punte o le tensioni che aevano spaventato il pubblico de "la sagra della primavera" ma questo ritorno all'ordine non è un recupero fiducioso della tradizione ma un'operazione esercitata con ironia su degli stilemi svuotati di senso dall'interno e collocati in un contesto deliberatamente improprio. Per Stravinskij il passato è una miniera di materiali di cui servirsi senza soggezione. Ecco perchè sceglie di rivisitare soprattutto il barocco che si presta ad una rilettura con criteri nuovi e antitonali.
  • un'ultima fase della produzione di Stravinskij avviene negli anni '50, dopo la morte di Schonberg: Stravinskij si avvicina alla dodecafonia.
nonostante le brusche svolte stilistiche della sua produzione, rimane un'unitarietà di fondo in quanto il compositore ha seguito sempre lo stesso metodo prendendo qualcosa di già esistente smontandolo e rimontandolo a modo proprio.

CONCEZIONE ESTETICA DI STRAVINSKIJ


Stravinskij rinnega alla radice i due postulati irrinunciabili della musica occidentale classico-romantica: l'originalità della creazione musicale e la sua funzione di esprimere una genuina interiorità del soggetto.
Stravinskij dichiara che la musica non deve e non può esprimere nulla di esterno da sè, essendo un organismo autosufficente.
nel comporre egli "si traveste" da qualcunaltro, indossando forme e linguaggi musicali di altre epoche e costruendovi sopra quella che è stata definita una musica al quadrato, una musica sulla musica.
CONVEZIONE DEL TEMPO

Stravinskij mette in dubbio il fatto che la musica presupponga un divenire nel tempo, e che il tempo psicologico da essa creato scorra a velocità diverse rispetto al tempo ontologico reale. Stravinskij cerca di aderire al tempo ontologico facendo scorrere la sua musica su un'immutabile pulsazione di fondo ma nello stesso tempo vuole dare l'impressione che il tempo si arresti e che la sua musica si situi al di fuori del tempo.
OPERE

l'OISEAU DE FEU


La trama è ispirata a una fiaba russa: è lo scontro tra un orco immortale di nome Kascej in grado di pietrificare gli esseri umani e un uccello di fuoco con il potere di annullare gli incantesimi dell'orco. Gli unici personaggi umani sono Ivan e la principessa prigioniera dell'orco. Ivan, grazie a una piuma magica donatagli dall'uccello di fuoco, riuscirà a liberare la principessa costringendo l'orco a danzare fino allo sfinimento.

nell'introduzione clarinetti e contrabbassi intonano in sordina un tema cupo. nella variazione dell'uccello di fuoco le terzione veloci degli archio e dei lehni preannunciano la comparsa dell'uccello di fuoco; Ivan è accompagnato da una musica serena, armonicamente più semplice del cromatismo esasperato che caratterizza Kascej la cui venuta è annunciata da un crescendo di fagotti e tromboni.






LA SAGRA DELLA PRIMAVERA


La sua prima rappresentazione diede lugo ad una rissa,è stato forse il più grande fiasco di tutti i tempi alla sua prima rappresentazione ( Stravinskij dà la colpa dell'insuccesso al coreografo Nijinskij).
Il balletto inscena un rito sacrificale pagano nella Russia antica agli inizi della primavera, nel quale una adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte com lo scopo di propiziarsi la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione.
Stravinskij intende quindi ricreare un mondo barbarico e primitivo in un clima rituale pagano.

con la sagra della primavera, l'ingresso della musica moderna nella società del tempo è completo. la sua aggressività fonica sancisce la definitiva archiviazione del Romanticismo:il rifiuto dell'ordine, della logica sinfonica, della categoria del piacevole segnano la fine di un'epoca. Per la prims volta l'autore volta le spalle alla scrittura tonale:congela il materiale musicale in blocchi sonori che si susseguono con irruenza e varietà.
In realtà sia balletto che la musica erano qualcosa di radicalmente nuovo: gli spettatori della prima non riuscivano a sopportare ne i suoni ne i movimenti dei ballerini relativi a riti pagani, passioni brutali e sacrifici umani.Il "Sacre" è una composizione in cui l'artista regola forze musicali non naturali, non intimamente connaturate al sentire umano e nemmeno al ritmo delle sue gambe come testimoniò la difficile esecuzione di Nijinskij che ne fu coreografoe primo interprete.
L'opera presenta riemi ossessivi e prevede insoliti utilizzi dei diversi strumenti con lo scopo di creare tensione e stridenti effetti timbrici, contiene inoltre molti esempi di poliritmia.
Lo spunto iniziale del fagotto, spinto nelle regioni strumentali acute a esplorare spazialità timbriche inattese, apre il "sacre" con un suggestivo tema orientaleggiante sul quale si sovrappone il brulichio dell'orchestra che simboleggia la natura in disordinata rinascita.
Con "la danza degli auguri primaverili" entra in scena l'uomo. Questa danza rappresenta il primo esempio di come il ritmo stravinskijano diventi un mezzo espressivo fondamentale: nella danza finale infatti viene cistruito il procedimento del "rubato ritmico" consistente nell'accostare in continuazione battute di valore diverso. Nell'orchestra si scatenano masse sonore contrapposte, ritmi ora meccanici, ora irregolari, sovrapposti con accenti diversamente distribuiti che lacerano il linguaggio.

La "sagra della primavera" sancisce un rinnovamento totale dello stile russo:
  • non c'è più una ricerca di melodie russe che poi vengono ritrattate e occidentalizzate
  • vengono prese melodie originali e viene introdotta la sincope, del tutto estranea alla canzone russa
  • regna la poliarmonia in cui due disegni di armonizzazione autonoma vengono condotti ad urtarsi duramente l'uno contro l'altro
  • l'asimmertria ritmica diventa il principio basilare della costruzione: viene disprezzato tutto quello che fino ad allora era stato considerato il bello in musica.





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